Visita e conosci i 7 continenti del nostro pianeta
Scopri le particolarità dei 7 continenti terrestri, lasciandoti ispirare da grandi personalità che li hanno vissuti: cogli le loro frasi come guida e sostegno per una meravigliosa esplorazione dei più vasti complessi di terre emerse.
“L’Africa è mistica, è selvaggia, è un inferno soffocante, è il paradiso del fotografo, il Valhalla del cacciatore, l’Utopia dell’ avventuriero. È quello che vuoi tu, e si presta a tutte le interpretazioni. È l’ultimo vestigio di un mondo morto o la culla di uno nuovo e lucente. Per moltissima gente, come per me, è semplicemente casa mia”.
(Beryl Markham)
Beryl Markham (1902 – 1986) nata in Inghilterra e trasferitasi in Kenya all’età di soli 4 anni, è stata una famosa aviatrice, avventuriera, allenatrice di cavalli da corsa e autrice. In “A occidente con la notte” , da cui è tratta la citazione, scrive della sua vita e delle sue esperienze in Africa. Per Markham l’Africa è un luogo selvaggio, un inferno, eppure è contemporaneamente un paradiso, un’utopia, una “casa” per moltissime persone. Lo comprende bene chi ha sperimentato il cosiddetto “mal d’Africa”: si tratta di una sensazione di nostalgia di chi ha visitato questo continente, una sorta di deja –vu, a detta di Carl Jung, che ci riporta alle nostre più remote origini. Incontrare una terra così incontaminata e potente ci richiama, infatti, alla vera natura dell’umanità, che negli anni è stata trascurata nel vivere frenetico del nostro attuale mondo.
“Regalare è meglio che vendere. In futuro, se avrò bisogno di qualcosa, quelli mi aiuteranno. In Asia la gratitudine lega più di un contratto”.
(Tiziano Terzani)
Tiziano Terzani è stato un giornalista e scrittore italiano che, interessatosi inizialmente al maoismo e al comunismo cinese, decise di rendere la Cina parte della sua vita, una sorta di “missione”.
Nella citazione vediamo due contrapposizioni tra termini: regalare e vendere, gratitudine e contratto. Implicitamente la frase probabilmente evoca le differenze culturali tra il mondo occidentale e il continente asiatico, e dunque le caratteristiche di quest’ultimo. In Asia vi è, infatti, una cultura prevalentemente di tipo collettivista: Triandis ha definito il collettivismo come la tendenza a dare maggiore valore agli obiettivi del gruppo di cui si fa parte a scapito di quelli individuali, e a costruire la propria identità in base all’appartenenza al gruppo stesso. L’attitudine alla generosità, all’aiuto e più in generale alle relazioni, sembra dunque una naturale conseguenza ed espressione della cultura, così diversa dalla nostra, che possiamo trovare in questo vasto continente.
“Questo è il paese dell’ornitorinco dal becco d’anatra. Quando sei tagliato fuori dal resto del mondo, le cose sono destinate a svilupparsi in modi originali”.
(Peter Carey)
Peter Carey, scrittore e sceneggiatore australiano, coglie in modo tangibile l’isolamento e la conseguente peculiarità di questo continente. L’Oceania, che comprende Polinesia, Melanesia, Micronesia, Nuova Guinea, Australia e Nuova Zelanda, deve il suo nome al ruolo fondamentale dell’Oceano Pacifico, il quale circonda l’intero continente. Si tratta di un luogo particolare soprattutto per la sua fauna, molto diversa da quella presente in altri continenti: la presenza così consistente di animali endemici è dovuta proprio al suo isolamento geografico, che ha permesso a queste specie di sopravvivere per millenni nonostante l’arrivo dei colonizzatori. Tra queste troviamo il citato ornitorinco, che con il suo becco d’anatra, il corpo ricoperto di pelliccia e i piedi palmati, diventa l’emblema della meravigliosa “stranezza” del continente.
“La costruzione dell’Europa è un’arte. E’ l’arte del possibile”.
Jacques Chirac
Chirac, ex presidente della Repubblica francese, definisce la costruzione dell’Europa come un’arte: la storia del continente è stato, infatti, processo lungo e complesso, una trasformazione continua che si esprime nella trasmissione culturale da una civiltà all’altra. La stessa etimologia della parola “Europa” fa riferimento a una delle più antiche forme d’arte: la mitologia greca. Secondo il mito Zeus si innamorò di Europa, figlia del re di Tiro, antica città fenicia: dopo essersi trasformato in un toro bianco, rapì la ragazza e gettandosi in mare la portò fino a Creta. Qui si ritrasformò in dio e dall’amore tra i due nacquero tre figli tra cui Minosse, il quale divenne re di Creta: proprio la civiltà cretese è infatti considerata la “culla” della civiltà europea.
"In tanti mi chiedono che tipo di allenamento abbia fatto, quanti pesi abbia sollevato, come sia cambiato il mio fisico. Ma niente è importante quanto la forza della mente. La violenza più crudele dell'Antartide non è il freddo o le tormente, ma la perdita della ragione e della lucidità. È impossibile difendersi".
(Colin O’Brady)
Colin O’Brady è un giovane atleta professionista e avventuriero che ha costellato la sua vita di sfide “estreme”, tra cui quella di diventare il primo ad attraversare da solo l’Antartide senza rifornimenti e senza alcun tipo di sostegno. In quest’impresa, che a molti pare impossibile, il problema non è solo trovare energie fisiche, ma anche mentali: il gelo pervade l’aria, il corpo e la mente. Elemento fondamentale di questo continente, infatti, è il ghiaccio, che ricopre il 98% della calotta antartica. Proprio per questa particolarità, rappresenta un luogo periglioso, ma allo stesso tempo suggestivo e straordinario, che contiene nei suoi strati più profondi la memoria del clima del nostro pianeta. Sappiamo infatti che i ghiacci presenti nel continente contengono informazioni rispetto all’atmosfera di 200 mila anni fa, portandoci indietro in un tempo in cui l’Antartide ci era ancora sconosciuto. Questo luogo glaciale ha una funzione fondamentale per la Terra nella sua globalità: ogni piccolo effetto nel continente sappiamo infatti che avrà ripercussioni sull’intero pianeta, regolando l’equilibrio climatico. Da ciò è possibile comprendere che la Terra è un sistema olistico, ogni sua piccola parte ha un’enorme importanza, ogni sua parte può influenzare il benessere e l’esistenza di tutte le altre.
“I venti che soffiano attraverso il vasto cielo in questi monti, i venti che spazzano dal Canada al Messico, dal Pacifico all’Atlantico – hanno sempre soffiato su uomini liberi”.
(Franklin D. Roosevelt)
Figura centrale del XX secolo, Franklin D.Roosevelt è stato il trentaduesimo presidente degli Stati Uniti dal 1933 al 1945, conosciuto soprattutto per il suo programma di riforme New Deal grazie a cui gli USA riuscirono a superare la depressione.
La sua frase evoca la più importante caratteristica, o meglio valore, attribuito al continente: la libertà. La libertà è percepita come l’essenza della cultura del luogo ed è espressa in tutta la sua potenza in un’incredibile opera artistica: la celebre statua della libertà, situata al centro della baia di Manhattan sul noto isolotto chiamato Liberty Island.
La statua è visibile a 40 chilometri di distanza, in modo da rappresentare la prima immagine dell’America per i viaggiatori via mare, i quali trovavano in lei sostegno e speranza. Donata dai francesi nel 1886 per rappresentare la pace tra i due popoli e commemorare la dichiarazione d’indipendenza di un secolo prima, la statua, con la fiaccola rivolta al cielo e le catene spezzate ai suoi piedi, è ancora simbolo del clima libero e della democrazia che si attribuisce agli USA, ma, come afferma Roosevelt, che permea in realtà l’intero continente.
“Per qualche strano motivo, di quelli che solo il cuore capisce, il mio viaggio interiore era sempre rivolto all'America Latina. Come in amore, uno non sceglie, ma ci si butta alla cieca. Come in amore, si desidera più intensamente ciò che più sfugge. Io sono nata nel paese che ha colonizzato l’America e che non me l’ha saputa spiegare.”
(Maruja Torres)
Maruja Torres, scrittrice e giornalista spagnola, racconta nel suo libro “Amor America: un viaggio sentimentale in America latina” la sua esperienza di esplorazione del Sud America, che l’autrice definisce come un “pellegrinaggio”. Il viaggio di Torres, che la conduce da sud a nord, dalla Patagonia al Messico, da Buenos Aires al Machu Picchu, percorre in particolare l’America latina, che comprende paesi in cui si parla una lingua di origine latina (spagnolo, portoghese e francese).Torres scrive come sia stata quasi richiamata dall’America stessa, un luogo a cui sentiva vividamente di appartenere, anche se ancora a lei sconosciuta. Ciò che colpisce la scrittrice di questo continente è la vastità degli spazi, il perdersi nella loro estensione che contrasta con la scarsità di popolazione. In questa vastità la scrittrice è guidata nel suo percorso dai poeti e scrittori che hanno più rappresentato l’arte e la letteratura del continente: primo fra tutti il poeta e politico cileno Pablo Neruda, vissuto nella città di Temuco. Proprio qui l’autrice decide di fermarsi per qualche tempo, osservando i poeti cileni che incidevano i propri pensieri sulla palizzata della casa del grande Neruda. Incontro fondamentale è stato anche quello con Soriano, scrittore argentino che ha introdotto la giornalista nell’Argentina coloniale, luogo particolare per i colori pastello dei palazzi e così diverso, a detta di Soriano, dalle città europee. Da questi pochi esempi, è’ dunque evidente come il viaggio di Torres non si realizzi solo nei luoghi fisici, ma soprattutto nelle storie delle persone del luogo, persone che hanno ispirato il loro paese e il mondo intero, ma anche persone comuni che nella loro vita quotidiana contribuiscono tuttora a fare la storia e la cultura di questo incredibile continente. E’ proprio dalle persone e dalle loro storie, dunque, che è necessario partire per rendere l'esplorazione del Sud America un'esperienza unica, così come ha fatto Maruja Torres.
Written by Cecilia Domenichini